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La "febbre" di Keira e Orlando



Un bel remake di questi tempi non si nega a nessuno e così ecco in cantiere il rifacimento di uno dei film cult degli anni 70: "La febbre del sabato sera". Il nuovo film potrebbe intitolarsi "The fever returns" e al posto di John Travolta e Karen Lynn Gomey i protagonisti saranno due degli attori più noti dell'ultima generazione: Orlando Bloom e Keira Knightley.

Il film di John Badham aveva già avuto un sequel nel 1983, "Stayin' Alive", diretto da Sylvester Stallone e interpretato sempre da John Travolta, che pur diventata una pellicola in qualche modo di culto aveva riscosso molto meno successo del primo episodio. Rispetto all'originale i produttori di "The fever returns", che ancora alla fase di studio e per il quale non è ancora stato scelto un regista, hanno deciso di spostare il teatro dell'azione da Brooklyn alle strade di Hoddesdon, nell'Hertfordshire. Tutt'altro contesto insomma, decisamente british. Probabile che la storia venga anche aggiornata e così sarà difficile vedere Orlando Bloom nel completino bianco con i pantaloni a zampa d'elefante che fece la popolarità di John Travolta.

Per il momento non è dato sapere di più. Certo è che tra sequel e remake, a Hollywood è un fiorire di titoli stranoti riproposti al pubblico. Dai nuovi "Terminator" e "Batman" ai progetti di rifacimento di "Dirty Dancing" e "Rocky Horror Picture Show". Il pubblico per il momento sembra gradire anche se molti fan affezionati agli originali inorridiscono alla sola idea che vengano toccate pellicole entrate nella storia del cinema.

Intanto Keira Knightley ha svelato un segreto che finora non aveva avuto il coraggio di confessare. La star della saga dei "Pirati dei Caraibi" ha infatti ammesso di essere una patita di un genere letterario molto particolare: "Mi piacciono le storie che riescono a deprimermi" ha dichiarato l'attrice sottolineando di preferire i romanzi sull'Olocausto e sui genocidi di massa.

Intervistata dal quotidiano "Usa Today", la Knightley ha dichiarato che il suo libro preferito resta "The Reader" di Bernhard Schlink: "E' stato doloroso leggerlo, ma lo trovo fantastico. E poi mi piacciono molto le storie scritte dai giornalisti che fanno le inchieste, in particolare quelle della leggendaria Martha Gellhorn". Chissà che non si prepari così anche per il rifacimento di "Saturday night fever", che nell'originale aveva un epilogo drammatico. Sempre che i produttori non decidano di sostituirlo con un bel happy ending...

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