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Natasha Stefanenko «Che cos'hanno in più le russe di noi italiane?





La russa più «italiana» ci racconta il suo Paese, il nostro Paese e i sogni di una ragazza.
Se la vita di Natasha Stefanenko fosse un libro, avrebbe due capitoli e il primo si chiamerebbe «Non puoi capire»... Racconterebbe di ... una bambina che si chiama Natasha che nuota per dieci chilometri al giorno «perché la piscina è l'unico posto dove fa caldo, mentre fuori c'è un freddo che non puoi capire... Ma invece capisco, allora, perché una ragazza che vince le selezioni nazionali di Look of the Year, il concorso di modelle più famoso del mondo, volta le spalle a ... un biglietto aereo per New York perché si deve laureare in Ingegneria metallurgica.

Il secondo capitolo del suo libro si chiamerebbe, invece, «Tirare fuori»...: «Il mio Paese stava crollando... e io, con la laurea ... in mano, mi sono pentita di aver detto quel no.... ». ... così Natasha chiede il visto per il nostro Paese... Ed è qui in Italia che riesce a «tirare fuori»: chi è («una persona che non ha voglia di fermarsi»), che cosa vuole («lavorare, imparare, studiare sempre»...) e anche un po' di palle: «I primi tempi, quando, presentandomi, dicevo che ero russa, molti uomini mi guardavano come dire "ah, allora ci stai..." .... Poi ho capito: mano tesa, dire il nome con sguardo deciso e poi stare zitta...Lo sguardo è fon-damen- ta-le, lo dico sempre alle mie ragazze». Le «sue» ragazze sono quelle di Italia's Next Top Model, il reality in onda su Sky Vivo dal 23 settembre, a cui Natasha fa da madrina, ma più spesso madre e basta.

... Che idea si è fatta delle «sue» ragazze?
«... Vogliono vincere, ma sanno anche ascoltarti e rimettersi completamente in discussione...Una specie di intuizione geniale: i giovani hanno capito che il mondo va velocissimo, se stai seduto qualcuno sale sul treno al posto tuo ...».

... Qui, di certe persone che approdano in Tv, non si guarda neanche il curriculum..
«... Una volta ho avuto la netta sensazione di aver perso una parte per colpa di una raccomandata... sono andata un po' in crisi, mi sono messa in discussione e ho reagito al mio solito modo: studiando. Ho fatto un nuovo corso di recitazione».

Tempra personale o imprinting sovietico?
«Tutte e due le cose. Io sono cresciuta pensando che fai una sola cosa e devi farla non bene, di più...Credo che lo abbiamo dimostrato anche con Italia's Next Top Model:... Le modelle devono essere consapevoli che il loro lavoro non è solo forma, ma anche contenuto. E va fatto al meglio».

È merito di questa determinazione «culturale» se il mondo della moda è ormai regno incontrastato delle modelle dell'Est? «Al 50 per cento, sicuramente. All'altra metà ci pensa il fisico: le ragazze dell'Est sono alte e longilinee per costituzione...»

... I russi hanno da poco scoperto il turismo...E, a sentire chi con loro ha a che fare, non sono sempre amatissimi.
«Penso che i comportamenti eccessivi che non ci rendono sempre graditi ospiti siano una conseguenza del fatto che siamo un popolo che ha vissuto sempre schiacciato... Adesso che ci hanno tolto il tappo non sappiamo come muoverci e allora esageriamo. La bottiglia più costosa, la borsa con il logo gigante sono cose che danno sicurezza, che dicono a tutti "ehi, io i soldi li ho davvero". ...».

Lei ci ha creduto al comunismo?
(Alza il pugno, dice Tovarisch, «compagno» in russo) «Certo che ci ho creduto, totalmente, assolutamente. Quando tutto è crollato è stata una tragedia, anche per la testa della gente...».

Le piace Putin?
«Credo che Putin abbia fatto delle cose buone per la gente...come ...raddoppiare la pensione delle persone, e nell'ex Unione Sovietica sono tante, che hanno problemi di salute in conseguenza dei lavori che hanno svolto...».

Le piace anche la politica estera di Putin?
«... Quello che posso dire è che il disfacimento del mio Paese e le divisioni territoriali che ne sono conseguite ci hanno lasciati tutti un po' straniti...Eravamo un solo popolo: ritrovarci divisi è stato doloroso».

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